Diciamoci la verità, gli oggetti vintage hanno sempre una grande presa su di noi, che sia un mobile, un paio di occhiali oppure che si tratti di un album di matrimonio. Sfogliare un album con la velina tra una pagina e l’altra, toccare il bordo della foto “appiccicata” sul foglio da una mano esperta ci fa, in un certo senso, “sentire a casa”,  come quando da bambini sfogliavamo l’album di nozze dei nostri genitori o dei nostri zii.

Sono molte le giovani coppie di futuri sposi che negli anni mi hanno chiesto informazioni su questa tipologia di album, anche se, sinceramente, la maggior parte ha optato per un fotolibro più contemporaneo, ma soprattutto più versatile e pratico, in quanto meno delicato.

Quando mi è capitato di dover realizzare un album tradizionale è stata anche per me una forte emozione, facendomi riconciliare, in un certo senso, con il lavoro artigianale del fotografo, così com’era concepito anni fa.

La scelta delle fotografie è totalmente differente tra un album tradizionale e un fotolibro contemporaneo. Nel primo caso le immagini che finiranno poi sull’album sono molte meno e saranno quelle più emblematiche. Nel caso invece del fotolibro gli scatti da poter inserire nell’album sono veramente molteplici, dando modo al fotografo di narrare in maniera più completa e ricca di dettagli la giornata del matrimonio. L’impaginato in questo caso viene realizzato con dei software dedicati.

Che sia tradizionale o contemporaneo, l’importante è stamparlo, considerando che, l’unica cosa che resterà del matrimonio, sarà proprio l’album.

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